pensare e credere - sono due azioni che meritano il nostro tempo personale.
questo blog è una riflessione sulla tolleranza moderna, che non rispetta i limiti; sulla fede che è diventata teorica e relativa; sulla raggione che si usa solo durante la spesa; e sulla così detta "morale" che non ha i fondamenti cristiani...

Sunday, October 28, 2012

Теракт в Нігерії, "шаріат або смерть"

Нічого нового - Теракт в Нігерії




це те, до чого ми всі вже давно звикли. Подібні новини нікого не дивують і навіть, у більшості випадків, особливо й не засмучують. 

Але якщо замислитись хоча б на мить: це нормально, коли бажання мати щось (шаріат), що не передбачає повагу навіть базових прав людини, призводить до того, що у цивілізованому суспільстві (принаймні таким його прийнято вважати) хтось вирішує забрати життя іншого? 


Хоча, навіщо вести діалог, якщо для цього потрібен розум та певні навички, коли можна усі питання вирішити шляхом тотальної нейтралізації (кажуть, краще уникати різких слів на ктшалт "вбивство" і т.д., бо це може когось образити) іншої сторони.

<italian version>:

Atto Terroristico in Nigeria, “sharia oppure la morte”

Nulla di nuovo - un’altro atto terroristico in Nigeria... è una cosa, ormai, della quale abbiamo preso una certa abitudine. Le notizie di questo genere non stupiscono nessuno ormai, e anche, nella maggior parte dei casi, non rattristano più di tanto.

Pensiamo un istante: ci sembra accettabile il fatto che il volere di qualcosa (sharia), che non suppone neanche il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana, porta alla “libertà” di uno a togliere la vita di un’altro? E questa “libertà” ha luogo nella nostra società civile (per lo meno si ha l’abitudine di considerarla tale).

A questo punto, a che serve portare avanti il dialogo, considerando che ne serve una certa capacità di utilizzo di ragione e l’abilità di dialogare, se tutte, le liti e i scontri possono essere risolti semplicemente neutralizzando (dicono, che è meglio evitare l’utilizzo delle parole forti di tipo “omicidio” ecc., perché
qualcuno ne può rimanere offeso) l’avversario?!